martedì, aprile 30, 2013
Ognuno dei partecipanti sceglie un suono ed insieme attacchiamo il primo "accordo democratico".
Da qui l'intreccio di esplorazioni sonore ed emozionali che hanno caratterizzato l'incontro di domenica 28 aprile a Candelo per il laboratorio The Music In You.
Grazie sempre di cuore a tutti i partecipanti che con molta attenzione e disponibilità hanno accettato la nuova sfida.
Il lavoro ha fatto emergere nuovi orizzonti e riflessioni sul mondo sonoro ed ha stimolato anche crisi profonde.
Ci verrebbe da dire, allora, ottimo lavoro!!!
Se c'è crisi c'è grande opportunità.
Che ne dite?
Stiamo crescendo, davvero, tutti insieme.
Grazie di cuore!!
Stefano e Gabriele
WEBINDRA
info@webindra.org
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1 commenti:
Ho messo giù alcune riflessioni sugli accordi democratici..
Difficoltà di ascolto:
- Distinguere tutte le fonti sonore.
- L'attacco non è mai davvero simultaneo.
- Diversi timbri, diversi modi di produrre il suono, la durata della vibrazione non è uguale in tutti gli strumenti.. Sono tutti elementi per i quali l'accordo suona come un non - accordo, o come un accordo anarchico più che democratico...
- Le difficoltà nel sentire l'accordo come unità sonora sembrano aumentare dal punto di vista armonico: la compresenza di consonanze e dissonanze dà un effetto disorientante.
- Abituato a pensare / sentire gli accordi come note diverse che formano insieme la stessa unità sonora, il mio orecchio ha sentito questi accordi democratici come note sparse senza relazione reciproca.. Molte solitudini sparse,tanto vicine quanto isolate. A questo punto mi chiedo, partendo da una distanza così grande, dove si possa arrivare... Potrebbe essere un percorso stimolante, oppure un angoscioso vagare senza mete?
Mi è sembrata una forma di rappresentazione del caos. Il disordine. L'inconscio. La formazione di un segno che non riesce mai a formarsi. Come se fosse continuamente attivo per significare qualcosa, ma non si riesce a trovare a cosa voglia riferirsi .. Un processo di simbolizzazione che si presenta compiuto nascondendo proprio il suo stesso compimento. Un po' come ricordarsi di aver sognato, senza ricordare tutto lo scorrere del sogno col suo contenuto. Nello sforzo di ricordare sei lì a metà strada tra due realtà, e lì resti..
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